martedì 18 gennaio 2011

I segreti di Pulcinella! Dove sono i segreti Data Center di Google?

E' definizione di Wikipedia:
Il segreto di Pulcinella è un idiotismo della lingua italiana, usato per indicare un falso segreto, qualcosa che ormai è diventato di pubblico dominio nonostante i tentativi di tenerlo nascosto. Più in generale, la locuzione può anche essere usata per sottolineare un'ovvietà.

Quando si parla di Google Apps e di Privacy torna in auge il segreto di Pulcinella: le Google Apps non garantiscono il sottoscrittore del servizio perchè non si sa dove sono memorizzati i miei dati.

Beh forse non si sa in quale dei 6 datacenter attivi (8 dal 2011) sono perchè il GFS (Google File System) di gestisce il frazionamento e l'allocazione dei file in più datacenter ma sicuramente in uno dei 6.

E allora dove sono questi datacenter?  Per svelare questo segreto basta chiedere a Google.com


Data center locations · Google Data Centers · About

 - [ Traduci questa pagina ]
Click on the link for a specific location to read more about our data center there, as well as find out about available jobs and learn about our community ...
www.google.com/corporate/datacenter/locations.html - Copia cache

Per scoprire che i nostri dati sono memorizzati in Europa e negli Stati Uniti.

Per i più curiosi che vogliono fare un tour nel datacenter e non vogliono essere da meno di uno dei 500000+ utenti che lo hanno già fatto ecco il video Tour direttamente in un Cablet di YouTubeLeaks ;D

lunedì 17 gennaio 2011

Nothing but the Web/Nulla ma il web

Chi è Dave Girouard? E il Presidente di Google Enterprise la divisione che si occupa del trasferimento delle tecnologie di Google nelle aziende.

Lo scorso 16 Dicembre è stato pubblicato un suo Post sul blog di Google Enterprise che ritengo essere di interesse per capire verso quale obbiettivo limite spostare il focus dello sviluppo IT.
Come sempre i limiti sono per definizione irrangiungibili ma il tendere al quel limite è l'opportunità per avvicinarcisi e guadagnare vantaggio e competitività.
Un nuovo limite è quello del 100% Web.
Il nuovo commitment di Google è di muovere l'attuale nozione di cloud computing per portare i propri clienti ad un mondo che definisce 100% Web.

Nel mondo 100% Web tutte le applicazioni per il business sono disponibili su Internet e accessibili via a web browser. Le applicazioni e i dati memorizzati centralmente e disegnati per essere offerti da una infrastruttura multi-tenant fortemente scalabile, sicura e disponibile.

Alla base di questo commitment: Google Apps, Google App Engine, Android, Google Chrome e Google Chrome OS.

Conclude dicendo che il modello del 100% Web è un cambiamento drammatico per aziende che hanno tradizionalmente comprato, deployato e gestito l'IT. Questo è l'ultima estensione del Cloud Computing Model e porta con se benefici sostanziali per le aziende che non hanno potuto produrre altri IT model in termini di semplicità, costi, sicurezza flessibilità e innovazione.

Link: http://googleenterprise.blogspot.com/2010/12/nothing-but-web.html

sabato 15 gennaio 2011

Brainwashed: il nuovo ebook di Seth Godin



Brainwashedseven ways to reinvent yourself è l'ultimo ebook di Seth Godin pubblicato su ChangeThis che offre un nuovo approccio al lavoro e al business.

Sette sono le leve su cui agire secondo l'autore:
1. Connect
2. Be generous
3. Make art
4. Acknowledge the lizard
5. Ship
6. Fail
7. Learn



Geniale come sempre!

martedì 4 gennaio 2011

Getting Google Apps to 99.99%


Google ha riportato sul proprio blog un interessante articolo relativo alla disponibilità del servizio Gmail nel 2010 e alla modifica che è stata fatta allo SLA del servizio.
La garanzia di accessibilità del servizio prevede l'uptime del 99,9% già prevista in precedenza, ma è la prima volta in assoluto che un'azienda fornisce - per di più "per contratto" - una simile rassicurazione.
Nel 2010, Gmail è stato disponibile per il 99.984 percento del tempo, sia per gli utenti business che consumer. 99.984 percento del tempo significa 7 minuti di disservizi in ogni mese nell'ultimo anno.
Questi sette minuti medi rappresentano l'accumolo di ridardi di pochi secondi e che, in molti casi, hanno interessato pochi utenti.
Ai pochi utenti che sono stati interessati dai disservi per un periodo di tempo maggiore e per gli utenti di Google Apps for Business che hanno subito un disservizio che ha portato lo SLA sotto quanto promesso è stata riconosciuta la fornitura di giorni di servizio aggiuntivi.
Neanche un minuto del 2010 di downtime pianificato nonostante il lancio delle 30 nuove funzionalità core e dall'aggiunta di decine di milioni di utenti.
Sette minuti di disservizio è un valore molto favorevole rispetto le soluzioni on-premise di email che sono soggette ad un indice di disservizio molto più alto che impatta negativamente sulla produttività degli impiegati.
L'ultima ricerca di Radicati Group ha trovato che le soluzioni on-premise di mail hanno mediamente 3.8 ore di downtime per mese. Rispetto le metriche di Radicati per le soluzioni on premise i calcoli di Google suggeriscono che Gmail è disponibile 32 volte in più della media delle soluzioni di email e 46 volte in più di Microsoft Exchange.
  1. The Radicati Group, 2010. "Corporate IT Survey – Messaging & Collaboration, 2010-2011"
Per leggere l'articolo originale in Inglese clicca qui.