Questo è l'inizio di un articolo molto ben fatto che potete leggere cliccando qui parte da fatti e informazioni puntuali e oggettive. Al Global Cloud computing come sapete ho partecipato per presentare il Cloud di Google e aiutare i presenti ad acquisire gli elementi necessari per la scelta di un SAAS come le Google Apps.
Il problema non è nuovo: i tempi del legislatore non sono i tempi di internet. Il cloud ha una complessità analoga a quella dei servizi bancari. Io non sono a conoscenza di dove siano i miei dati e i miei soldi ma il sistema garantisce che in qualsiasi momento ne possa disporre tramite l'utilizzo di un sistema tecnologico.
Il tema del trasferimento dei dati fuori dai paesi UE è un tema che già è stato affrontato per problemi analoghi a quello che propone il Cloud e come vi anticipavo oggi è regolamentato in un quadro organico e certo.
Sicuramente il tema riveste un importante punto di attenzione. Ma non è vero che oggi il Cloud è illecito come spesso viene affermato dalla stampa.
Leggo oggi su un portale che spesso ha pubblicato notizie imprecise che anche oggi ripete:
"Per esempio Google ha già affermato che non dichiarerà mai dove sono i suoi server. Anche perché, magari per ottimizzare le risorse, i dati possono essere conservati in server diversi a seconda dei casi. I contratti non possono bastare." Per leggere l'articolo è disponibile qui: http://goo.gl/z5W7B
Le cose non stanno così ha colpito la scelta di Google ormai di qualche mese di pubblicare sul proprio sito (http://www.google.com/corporate/datacenter/locations.html) dove sono i datacenter che utilizza per erogare i propri servizi. Sicuramente un passo importante nell'ottica di aumentare la trasparenza anche rimettendo in discussione alcune scelte industriali spero altrettanto possano fare quanti continuano a pubblicare informazioni imprecise.