Il suo primo frutto è un e-book che raccoglie i contributi dei diversi partecipanti all'Hub e che potete scaricare qui.
Collaboration, Cloud e normativa: gli asset strategici per l’innovazione di PA e imprese.
Quali sono gli asset strategici per ottimizzare i processi e aumentare l’efficienza all’interno di PA e imprese?
Sulla digitalizzazione delle infrastrutture di servizi e delle piattaforme abilitanti, uno dei punti cardine del piano crescita digitale, l’Agenzia per l’Italia Digitale ha individuato, dopo la messa in esercizio della Fatturazione Elettronica, cinque priorità, tutte integrate nel progetto Italia Login. Alcune delle priorità identificate - come l’anagrafe unica della popolazione residente, l’identità digitale, i pagamenti elettronici - PagoPA, i sistemi di notifica - indicano chiaramente che è iniziato il percorso che punta da tempo alla trasformazione e alla semplificazione dei flussi di comunicazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Le nuove tecnologie offrono straordinarie possibilità affinché la Pubblica Amministrazione - e ogni tipo di organizzazione in generale - possa rivisitare in chiave digitale i processi interni, le informazioni, le applicazioni e le risorse, integrando i nuovi modelli con i sistemi esistenti e contribuendo alla nascita di nuovi ecosistemi di collaborazione in cui persone e informazioni occupano il ruolo centrale nel segno dell’usabilità.
Nuove modalità di interazione multidisciplinare e servizi integrati di Comunicazione, Collaborazione e Dematerializzazione, possono supportare la governance delle organizzazioni complesse costruendo rapidamente un modello organizzativo valido e funzionale senza la necessità di investimenti infrastrutturali.
L’utilizzo delle tecnologie digitali all’interno di ogni organizzazione garantisce l’accesso ubiquo alle risorse e ai servizi dentro e fuori le strutture da parte di tutti gli attori del sistema. Infrastrutture informative sicure, flessibili e scalabili consentono di gestire, archiviare e proteggere il patrimonio informativo di ogni organizzazione, rendendo le informazioni sempre accessibili e condivisibili per facilitare l’ottimizzazione dei processi e creare vantaggi economici e di gestione di lunga durata secondo un modello web/user centrico.
Ciò comporta la realizzazione di miglioramenti significativi in termini di costi, velocità, flessibilità e produttività, indissolubilmente legata alla gestione dei flussi informativi e dei processi interni e alla capacità di comunicare e di collaborare. La comunicazione è infatti una parte delle interazioni digitali che l’organizzazione deve necessariamente gestire per il governo delle informazioni e dei processi. All’interno della Pubblica Amministrazione è possibile indirizzare in modo strutturato bisogni e applicazioni portando nel Protocollo informatico, nella gestione delle Determine e Delibere, nell’archiviazione dei Contratti Pubblici e nella gestione della Fattura PA, la stessa usabilità di prodotti di maggiore diffusione e usati quotidianamente dagli utenti in ottemperanza con il dettato normativo italiano.
Qual è l’impatto della gestione dell’informazione aziendale sulle organizzazioni complesse?
La cosiddetta Enterprise Information Management integra processi, applicazioni e dati con gli utenti (clienti, dipendenti) e supera le barriere tradizionali correlate all’IT nella gestione dei processi interni e delle informazioni - strutturate e non - facilitando il processo di comunicazione e rendendo l’organizzazione “Agile”. L’accesso diffuso alle informazioni, l’integrazione degli strumenti di real time collaboration, di discovery e di comunicazione avanzata costituiscono l’effettivo elemento dirompente in questa fase di discontinuità e cambiamento. Le opportunità offerte dal cloud pubblico possono contribuire allo sviluppo di piattaforme in grado di abilitare modelli di servizi innovativi, integrare e favorire a livelli diversi tutti gli stakeholder che fanno riferimento al Sistema Paese.
Naturalmente, per far sì che la grande disponibilità di tecnologie, architetture e forze disruptive come Mobility, Social, Cloud e Information, rappresentino effettivamente una potente leva di cambiamento occorre intervenire sugli aspetti organizzativi e di processo. Piattaforme innovative, integrate con i sistemi on-premise già esistenti, rappresentano una opportunità per la razionalizzazione delle risorse, la maggior facilità di interazione tra utenti e pubblica amministrazione e la possibilità per i cittadini di accedere in autonomia alle proprie informazioni, determinando di fatto nel cittadino la percezione di una Pubblica Amministrazione di prossimità e territoriale.
Fra queste:
- Piattaforme per lo Smart working (Comunicare, Collaborare, Gestire, Dematerializzare).
- Piattaforme Digitali per lo sviluppo di applicazioni e servizi (Informare, Interagire, Scambiare, Pubblicare).
- Piattaforme per l’analisi dei Big Data, il Fraud Management e il Data Mining (Analizzare, Conoscere, Decidere).
I Sistemi Informativi Ibridi permettono di sfruttare i vantaggi di entrambi i modelli di erogazione e di garantire un adeguato bilanciamento tra le esigenze di sicurezza e privacy con quelle legate alla scalabilità, all’efficienza, all’ottimizzazione dei costi e all’usabilità delle applicazioni riposizionando l’utente al centro della strategia.
Sfruttando le piattaforme come servizio (PaaS) è possibile rispondere alle esigenze delle organizzazioni con un time to maket molto più efficace rispetto alle piattaforme tradizionali.
L’innovazione digitale deve svolgere un ruolo chiave nell’evoluzione contemporanea dei modelli organizzativi, come fattore abilitante e in taluni casi determinante per la loro realizzazione.
Le applicazioni si aprono ad economie di scala differenti, ad una base di utenti sempre più ampia e, in particolare, alla necessità di favorire l’accesso di soggetti identificati e profilati.
Questo comporta un cambio di paradigma su come le applicazioni sono create.
Il mondo consumer ha ridefinito la user experience e abilitato nuove categorie di utenti ad accedere ad applicazioni semplici da usare, veloci e sempre disponibili.
La risposta a questa nuova sfida passa per la costruzionedi piattaforme e architetture che essenzialmente separano i servizi di back-end dalle applicazioni che gli utenti utilizzano per interagire con essi.
Questo approccio si dimostra molto efficace sia per la capacità di creare applicazioni con una forte attenzione all’usabilità e agli utenti sia per gli aspetti economici e si realizza attraverso lo sviluppo di applicazioni che sfruttino contemporaneamente piattaforme cloud con sistemi on-premise e legacy e offrano la possibilità di costruire un’architettura in grado di rispondere alle diverse esigenze di compliance, sicurezza e usabilità.
Lo scorso 28 gennaio il Parlamento ha approvato il disegno di legge sul “lavoro agile” raggiungendo un traguardo significativo nel processo di promozione dello Smart Working. E’ pronta la PA?
Il testo approvato introduce il riferimento esplicito alla possibilità di applicazione dello smart working ai dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche in linea con quanto già contenuto nella riforma cosiddetta Madia della Pubblica Amministrazione, in cui si chiedeva l’adozione di misure organizzative per la sperimentazione di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa.
Il testo esprime dunque la precisa volontà di andare verso una maggiore flessibilità e adottare un modello ormai largamente diffuso nel settore privato che di fatto potrebbe contribuire a migliorare l’efficienza e la produttività e introdurre il principio della valutazione basata sui risultati e sui livelli di servizio.
Oggi è richiesta una discontinuità rispetto ai modelli tradizionali avendo di fatto modificato profondamente la definizione stessa di workplace, inteso oggi e sempre di più come un luogo - non fisico - in cui tutti i soggetti appartenenti all’organizzazione, interni ed esterni, sono connessi per lavorare in modo più efficace, integrato e produttivo.
Le risorse cloud possono affiancarsi e sostituirsi agilmente ai cosiddetti ambienti “tradizionali”. L’evoluzione del modello organizzativo e tecnologico di ogni struttura e organizzazione necessita applicazioni e strumenti di lavoro funzionali ai propri obiettivi e scopi: la tecnologia è un facilitatore, un elemento abilitante per la gestione dei processi, lo scambio di informazioni e la gestione delle relazioni.
L’IoT, insieme ai Big Data e agli algoritmi di analisi, sarà un elemento trainante per l’innovazione. Quali saranno le ricadute a medio e lungo termine per i diversi settori di business? E’ già una realtà il collegamento fra il mondo fisico (persone, prodotti, macchine) e il mondo virtuale e la possibilità di sfruttare l’innovazione tecnologica dell’internet of things e dei big data per promuovere piani e soluzioni smart city. Piattaforme innovative consentono l’interoperabilità di molteplici sistemi e dispositivi e mettono in comunicazione l’informazione del mondo reale con applicazioni intelligenti (implementando il paradigma Internet of Things) con un approccio big data, cloud, open source e multilinguaggio.
Strumenti di nuova generazione sono in grado di sviluppare un’analisi attiva dei dati attraverso l’utilizzo di metodologie di prescriptive & predictive analysis e permettono di determinare trend e analizzare i dati. Temi chiave sono gli open data, la mobilità elettrica, gli edifici intelligenti e l’energia distribuita.
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