Anche se poche persone sono riuscite a mettere le mani su un paio di Glass, molti hanno già le idee chiare sugli effetti che la nuova tecnologia dei Glass - che consentono acceso alla fotocamera e al web tramite comandi vocali - potrebbero avere sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sulla vita dei cittadini in generale.
In realtà, strumenti simili ai Google Glass (occhiali con lenti-schermo multimediali) non sono una novità in ambito medico. Molti addetti ai lavori sono scettici sulla loro utilità e opportunità; del resto, come in ogni "rivoluzione tecnologica", ci sono anche gli entusiasti, come uno degli "Explorers" coinvolti da Google nell'uso del prototipo dei Glass: il dottor Daniel Kraft, direttore esecutivo di FutureMed, docente di medicina alla Singularity University, fondatore e CEO della IntelliMedicine.
Il dr Kraft ha dichiarato: "La prima volta che ho provato i Google Glass, indossarli per un'ora o due mi ha fatto apprezzare subito un nuovo livello d'integrazione delle informazioni ... E quando riesci a perfezionare l'uso dei comandi vocali e della fotocamera, allora capisci immediatamente le possibili applicazioni in tutto il campo della medicina".
Per esempio, un chirurgo in sala operatoria potrebbe utilizzare i Google Glass per scorrere rapidamente la cartella clinica e/o le immagini relative al paziente sotto ai ferri; oppure potrebbe confrontarsi con un altro chirurgo per risolvere un caso, magari inviandogli in diretta foto dalla sala operatoria; o, ancora, i Glass, ipotizza il dottor Kraft, potrebbero essere utilizzati "da un anestesista per gestire i segni vitali che di solito compaiono sui monitor ... o qualcun altro potrebbe ottenere rapidamente un tracciato del paziente".
"Penso che ci renderanno disponibili un sacco di informazioni che ancora non possiamo prevedere" ha continuato il Dr Kraft, sottolineando che anche l'iPhone e i dispositivi Android hanno di gran lunga superato le previsioni più ottimistiche sulla loro utilità, diventando "piattaforme di innovazione, con migliaia di applicazioni, alcune delle quali non le avremmo mai neanche immaginate".
Perché un device possa offrire informazioni dovrebbe esistere una piattaforma sanitaria nazionale accessibile scalabile e integrata che permetta al cittadino di rendere disponibili le sue informazioni al medico o alla struttura assistenziale.
Le poche volte che ho parlato dei Google Glass in ambito sanitario ho ottenuto dai miei interlocutori la stessa reazione di quando ho parlato con loro della valenza medica delle diagnosi e del metodo del Dr House...
"House appoggia nuovamente un'ipotesi di Henry, fortemente avversata da uno degli altri aspiranti assistenti, Taub, secondo la quale Irene potrebbe presentare una vasculite alla retina. Durante l'esame per verificare quest'ipotesi la ragazza però manifesta dolori allo stomaco e vomita sangue. Drenando chirurgicamente l'emorragia il team scopre che la ragazza presenta una necrosi del fegato ed un ingrossamento della milza. Henry insiste che si potrebbe trattare di un problema vascolare, mentre Taub protende per un'altra ipotesi. House concorda nuovamente con Henry [...]"
A proposito di Diagnosi Differenziale...
Chi ha visto almeno una puntata di Dr House - e non è medico - ha imparato cos'è una "diagnosi differenziale": House ama farla scrivendo col pennarello sulla sua lavagna, ma, se indossasse i Google Glass, ecco come, probabilmente, cambierebbe il suo modus operandi...
"House appoggia nuovamente un'ipotesi di Henry, fortemente avversata da uno degli altri aspiranti assistenti, Taub, secondo la quale Irene potrebbe presentare una vasculite alla retina. Durante l'esame per verificare quest'ipotesi la ragazza però manifesta dolori allo stomaco e vomita sangue. Drenando chirurgicamente l'emorragia il team scopre che la ragazza presenta una necrosi del fegato ed un ingrossamento della milza. Henry insiste che si potrebbe trattare di un problema vascolare, mentre Taub protende per un'altra ipotesi. House concorda nuovamente con Henry [...]"
A proposito di Diagnosi Differenziale...
Chi ha visto almeno una puntata di Dr House - e non è medico - ha imparato cos'è una "diagnosi differenziale": House ama farla scrivendo col pennarello sulla sua lavagna, ma, se indossasse i Google Glass, ecco come, probabilmente, cambierebbe il suo modus operandi...
Basterebbe interrogare i Glass con il consueto comando “Ok, Glass..” e chiedergli la differenziale per un determinato sintomo. In pochi secondi i medici avrebbero a disposizione gli spunti giusti per ridurre il numero di ipotesi diagnostiche, trovare la cura e, in definitiva, salvare una vita; il tutto senza perdere neanche un secondo prezioso per andare a consultare internet o un tomo medico o per andare a trovare una cartella clinica o un esame archiviato chissà dove nelle "segrete" dell'ospedale.
In realtà i Google Glass riportano la centralitá e forse il diritto di un cittadino di poter avere una piattaforma sanitaria condivisa: un sistema informativo integrato che raccolga tutte le informazioni mediche di tutti i cittadini, informazioni conservate e archiviate a livello locale (regionale) ma rese accessibili alle strutture sanitarie e/o agli specialisti su tutto il territorio nazionale.
Pensate a come un sistema informativo del genere, dove le informazioni sui cittadini-pazienti sono condivise fra gli ospedali, potrebbe ridurre i tempi delle diagnosi o delle analisi... e i costi del servizio sanitario.
In definitiva, la produzione dell'informazione sanitaria può essere differenziata, ok, ma un cittadino è un cittadino indipendentemente da dove accede ai servizi sanitari.
In definitiva, la produzione dell'informazione sanitaria può essere differenziata, ok, ma un cittadino è un cittadino indipendentemente da dove accede ai servizi sanitari.
Intendo dire che ogni cittadino-paziente dovrebbe avere il diritto, o almeno l'opportunità di accedere liberamente al suo patrimonio informativo sanitario ovunque si trovi, in modo da essere curato con l'efficienza e la rapidità necessarie a volte anche a salvargli la vita.
Re-think Health in the Cloud Era.
Re-think Health in the Cloud Era.
Nessun commento:
Posta un commento